…no, non stiamo parlando di un nuovo modello della famosissima citycar…!
Si tratta invece di una modalità di lavoro flessibile, in Italia meglio conosciuta come Lavoro agile e recentemente normata con una legge che porta lo stesso nome.
Questa legge in vigore da maggio 2017 regolamenta i rapporti di lavoro fra aziende e dipendenti che decidano, per motivi personali o professionali, di utilizzare spazi diversi dalla sede aziendale come ad esempio business center e coworking. Questi spazi, per poter ospitare gli smart workers, dovranno essere certificati per la sicurezza sugli ambienti di lavoro.
I benefici per il dipendente sono facilmente intuibili: maggiore flessibilità di orario, riduzione dello stress da spostamenti, possibilità di conciliare vita personale e professionale.
Ma invece quali sono i potenziali vantaggi per le aziende? Scopriamone alcuni.
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Produttività: si stima che si possa ottenere un incremento di produttività del 15% per lavoratore (ricerca POLIMI 2017)
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Costi: risparmio economico grazie alla diminuzione dei consumi interni (energia elettrica, attrezzature ecc.)
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Ecologia: con una sola giornata a settimana di remote working si risparmiano 40 ore annue di spostamenti con una riduzione delle emissioni pari a 150 kg di CO2 (vedi il nostro post sulla company reputation).
Vediamo ora alcuni dati relativi alla diffusione del lavoro agile in Italia (ricerca POLIMI 2017).
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Aumento del 14%, rispetto al 2016, degli smart worker
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Una grande impresa su tre ha avviato progetti sul tema
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Nella pubblica amministrazione si punta al 10% di utilizzo grazie alla riforma Madia.
Il lavoro agile, in definitiva, rappresenta per le aziende un’opportunità che ora è più facile da sfruttare grazie al supporto normativo e alla presenza di strutture qualificate che possono accogliere gli smart workers.